Era un inverno freddo nell'appartamento dei nonni di Jace. La pioggia scrosciava nel mondo esterno ma non infastidiva nessuno nell'edificio. La bambina di dieci anni aveva sempre amato passare del tempo con suo nonno perché lui amava passarlo cori lei.
Sua madre aveva legato i suoi bei capelli scuri in una coda di cavallo con un nastro rosa alI'estremità. Dopo tre ore di gioco il nastro rosa era tutto spostato di lato e legava appena alcune ciocche di capelli. Jace era impegnata nel cercare in casa qualcosa con cui giocare quando si imbatté in uno dei suoi giocattoli preferiti.
Questo particolare giocattoolo era una piccola scatola di Iegno dipinto fatta a mano, piu sottile di una scatola di scarpe. C'era una manovella su un'estremità. Sulla parte superiore della scatola c'era una piccola parete di legno con un piccolo foro, un gatto che dormiva ed una vecchia signora che dormiva seduta su una sedia, tutti fatti di legno. Quando Jace girava la manovella un topo appariva da un buco nel muro e si muoveva verso il gatto addormentato. Una volta raggiunto il gatto, quest'ultimo faceva un balso in aria e atterrava sulla testa della donna. LA donna sorpresa avrebbe aperto i suoi occhi e fatto un sobbalzo mentre il topo guardava divertito..
Jace avrebbe riportato la manovella indietro per resettare il meccanismo e una volta riportato il topo nel buco avrebbe ripetuto l'operazione per ricreare nuovamente la scena comica. La bambina solitamente faceva questa cosa un paio di volte prima di annoiarsi e rivolgere l'attenzione a qualcos'altro. Tuttavia, questa volta il nonno stava guardando Jace facendo attenzione alla sua espressione. Jace non sembrava soddisfatta dalla semplice osservazione del topo che spaventava il gatto che atterrava a sua volta sulla piccola testa della nonna. LEi si stava chiedendo come funzionasse, pensò, e decise di farle una sorpresa.
Si accovacciò vicino a Jace nei suoi pantaloni grigi da lavoro, si mise a posto gli occhiali. Poi disse, "Vedo che ti piace guardare il topo causare tutti questi problemi" è perché il topo è il più piccolo o perché è abbastanza furtivo da sorprendere il gatto e la donna sulla sedia?
Jace non si girò a guardare dietro di se perché conosceva il profumo di suo nonno e gli faceva sempre questo tipo di domande. Il suo starle vicino la faceva sentire a suo agio ma non sapeva la risposta alla sua domanda. Lei aveva la sua domanda ma non sapeva quale fosse o come porla. Lei continuava a girare la manovella in entrambe le direzioni per vedere come si muovesse ogni pezzo. LEi rispose "Non capisco i movimenti di tutte le parti, mi piace ma vorrei vedere cosa succede al'interno, cos'è che lo fa funzionare.
Il nonno batté le mani soddisfatto. Questo era il momento che aveva aspettato per anni, il momento in cui Jace aveva mostrato di essere incuriosita dal suo campo. Senza alzarsi il nonno si girò sul tappeto arancione per sedersi vicino alla bambina. Le prese gentilmente il giocattolo dalle mani e le chiese: "E se non potessi aprire la scatola per guardacci dentro? che cosa faresti?"
Jace studiò il contenitore di legno e sisse semplicemente: "Allora lo roperei".
Il nonno si accigliò e fissò Jace, che spalancò gli occhi. "Questo giocattolo non ti appartiene. Puoi giocarci ma non puoi andare in giro a rompere cose non tue. Se vuoi vedere cme funziona, devi trovare un altro modo per farlo. I criminali rompono le cose di proposito. Tu, mia cara, non sei un criminale. Tu sei curiosa e quindi ti mostrerò come diventare un Hacker".
Jace sapeva cosa fosse un criminale ma non aveva mai sentito parlare di HAcker. LEi si mise dritta dal momento che questo sarebbe stato uno dei momenti di insegnamento del nonno. Erano sempre momenti divertenti. Chiese a suo nonno, "Cos'è un Hacker?"
"Un Hacker è qualcuno che vuole imparare come funzionano le macchine". Essi si informano leggendo, costruendole e giocandoci. Hacking ...almeno ai miei tempi, hacking non voleva dire niente di illegale. Ci sono persone che si definiscono hacker ma in realtà sono solo dei criminali, perché rubano ad altre persone, distruggono le cose che non gli appartengono e fanno del male agli altri. I veri hacker non fanno queste cose”.
Jace, guardando il nonno con i suoi occhi da bambina, disse, “Come quando ho detto che avrei rotto la scatola, quello è qualcosa che farebbe una cattiva persona”. Lei annuì: nessun rimorso per la sua precedente affermazione, stava semplicemente apprendendo la differenza tra un tipo di comportamento e l'altro. L'anziano gentiluomo muoveva la scatola nelle sue mani fino a sentire un punto sul fondo del giocattolo. Usando l'unghia del pollice fece scorrere il pannello laterale verso l'alto per mostrare l'interno della scatola. Girò la scatola e fece la stessa cosa sull'altro lato. La bambina fissò il meccanismo interno della macchina. Il nonno sorrise, guardandola rivoltare la scatola per osservarla da ogni angolazione. All'interno vi erano ingranaggi di legno, alberi e contrappesi: non era più un giocattolo ma una spettacolare invenzione di parti in movimento. Ricordò a Jace dell'orologio da tasca del nonno, con tutti i delicati ingranaggi e le molle visibili nel retro.
Il nonno disse, “Va avanti, toccalo. Muovi i pezzi per vedere cosa succede. Guarda come ogni pezzo fa muovere gli altri. Controlla il gatto ed il topo. Cosa li fa muovere? Jace era stupefatta dal meccanismo che aveva nelle sue mani. Toccò la girandola dentro la scatola. Una delle punte cadde ed atterrò da qualche parte nella scatola. Quando Jace provò a girare la manovella, il topo si mosse ma il gatto no. Si girò verso il nonno guardandolo affranta: il giocattolo era rotto! Il nonno guardò Jace e le disse dolcemente, “No, no, no. Non è rotto. Dobbiamo semplicemente rimettere la punta sulla girandola. Bene, innanzitutto dobbiamo trovarlo. Scuoti la scatola fino a che non senti qualcosa cadere”. La bambina scosse gentilmente la scatola, la girò sottosopra fino a che il perno cadde sul tappeto di fronte a lei. Il nonno continuò, “Vedi, se noi accidentalmente rompiamo qualcosa è nostro compito, in qualità di hacker, aggiustarla. Se ci imbattiamo in qualcosa che è già rotto, o facciamo sapere al proprietario che appunto è rotto oppure lo aggiustiamo e poi gli facciamo sapere come abbiamo fatto. Dobbiamo essere cittadini responsabili, come hacker e come brave persone”.
Jace porse la punta a suo nonno che la ridiede a Jace. Dicendo, “Tu lo hai rotto, tu lo ripari. Ti farò vedere come”. Lui prese il meccanismo e lo portò sul tavolo della cucina dove c'era più luce. Jace lo aveva seguito e accostò una sedia vicino al suo mentore. Il nonno tolse una matita dal taschino e adagiò la scatola su un lato in modo che potessero vederne l'interno. “Vedi la manovella sull'esterno della scatola”, iniziò. “Quando la giri in una direzione il topo viene fuori dal muro ed avanza verso il gatto. Il topo si muove perché sotto la superficie della scatola, c'è come un percorso a spirale. La manovella che giri fa ruotare la spirale, chiamata vite senza fine, facendo avanzare il topo ed inoltre gira una girandola a fine corsa. La girandola ha quattro punte”.
Il nonno puntò la matita sulla girandola a cui mancava una punta. Jace aprì la manina mostrando la punta staccata. Lui continuò, “Giri la manopola quattro volte e ogni volta il topo si muovo in avanti e la girandola ruota una punta. Una volta eseguite quattro rotazioni, c'è unna camma connessa alla quarta punta. È chiamata camma a goccia anche se ha la forma di un uovo o di una pera. La quarta rotazione sposta la camma nel suo punto più alto, che è connesso al gatto”. Jace osservava ogni meccanismo ma non era sicura di aver capito come funzionassero nel loro complesso. Suo nonno mosse la matita sul gatto, che poggiava su un filo ad uncino. “Vedi, quando la camma raggiunge il suo punto più alto nella quarta rotazione, il filo viene sganciato ed il gatto salta in aria lungo un percorso curvo. Il gatto atterra sulla testa della piccola donna. Ora, se guardi attentamente, vedrai che la donna seduta ha due bottoni sulla testa. Quando il gatto le atterra sulla testa, preme i due bottoni che ha nei capelli. Un bottone fa aprire gli occhi della donna e l'altro la fa sobbalzare dalla sorpresa”.
Il nonno portò la scatola nella prima posizione per mostrare come un singolo giro della manovella facesse si che la vite senza fine spingesse il topo verso il gatto e facesse anche compiere un giro alla girandola. Questa rotazione faceva ruotare la camma di un quarto di giro. Un secondo giro di manovella avvicinava il topo al gatto ruotando ancora la girandola, portando la camma a compiere in tutto mezzo giro. La terza volta il processo si ripeteva uguale ai due precedenti, infine al quarto giro il topo raggiungeva il gatto e la girandola completava la quarta rotazione. Il che portava la camma nella sua posizione più alta rilasciando il gatto. Il gatto volando lungo il filo atterrava sulla testa della piccola donna che dormiva seduta sulla sua sedia. Il gatto atterrava sulla testa della donna che, una volta premuti i bottoni, apriva i suoi occhi e sobbalzava per la sorpresa. Girando la manovella nella direzione opposta il meccanismo veniva resettato. Jace osservava con attenzione mentre girava lentamente la manovella in una direzione e nell'altra. Il nonno seduto sulla sedia della cucina osservava la mente di Jace mentre assorbiva tutte le informazioni relative ai movimenti meccanici.
Mentre il suo insegnante la guardava, Jace rimosse una punta o una parte per vedere come la cosa influenzasse la meccanica del giocattolo. Ogni modifica aveva effetti disastrosi o non ne aveva affatto. Dopo varie ore passate ad armeggiare con il giocattolo, Jace inizio a porre una serie di domande. “Perché non usare un magnete?” “Perché usare un filo per il gatto quando una molla avrebbe funzionato meglio?” “Cosa succede se giro la manovella cinque o sei volte?” “Perché usare una vite senza fine quando avresti potuto usare un percorso curvo?” “Funziona capovolto?”.
Il nonno interruppe Jace portandosi il dito indice sulle labbra. Lui la guardava meravigliato e ripeté, “Perché è stata usata una vite senza fine invece di un percorso curvo? È quello ciò che hai detto?” Jace annuì mentre ispezionava la girandola più da vicino. Il nonno prese un pezzo di carta ed iniziò a disegnare. Quando ebbe disegnato alcuni schizzi porse il foglio di carta a sua nipote e le chiese “Intendi questo quando dici percorso curvo?” Jace diede un'occhiata veloce e disse, “Si ma devi aggiungere un piccolo pezzo al topo per fargli seguire il percorso. Sarebbe più affascinante in quel modo e più semplice da costruire”.
La bocca del nonno si mosse ma non disse nulla. Jace aggiunse, “Inoltre potresti eliminare la girandola creando una fessura alla fine del tracciato. Una cosa in meno che potrebbe andare storta. Non avresti bisogno di girare la manovella quattro volte, oltretutto. Quando il topo arriva alla fine del percorso, dalla fessura verrebbe attivato il rilascio del filo. Puoi disfarti anche della camma. Meno parti da costruire. E perché usare due bottoni sulla testa della donna. Ti serve un solo bottone per farle aprire gli occhi e farla sobbalzare”. La matita del nonno si posò sul foglio e scribacchiò alla velocità del suo pensiero, mi è stata appena data una lezione.
Sua madre aveva legato i suoi bei capelli scuri in una coda di cavallo con un nastro rosa alI'estremità. Dopo tre ore di gioco il nastro rosa era tutto spostato di lato e legava appena alcune ciocche di capelli. Jace era impegnata nel cercare in casa qualcosa con cui giocare quando si imbatté in uno dei suoi giocattoli preferiti.
Questo particolare giocattoolo era una piccola scatola di Iegno dipinto fatta a mano, piu sottile di una scatola di scarpe. C'era una manovella su un'estremità. Sulla parte superiore della scatola c'era una piccola parete di legno con un piccolo foro, un gatto che dormiva ed una vecchia signora che dormiva seduta su una sedia, tutti fatti di legno. Quando Jace girava la manovella un topo appariva da un buco nel muro e si muoveva verso il gatto addormentato. Una volta raggiunto il gatto, quest'ultimo faceva un balso in aria e atterrava sulla testa della donna. LA donna sorpresa avrebbe aperto i suoi occhi e fatto un sobbalzo mentre il topo guardava divertito..
Jace avrebbe riportato la manovella indietro per resettare il meccanismo e una volta riportato il topo nel buco avrebbe ripetuto l'operazione per ricreare nuovamente la scena comica. La bambina solitamente faceva questa cosa un paio di volte prima di annoiarsi e rivolgere l'attenzione a qualcos'altro. Tuttavia, questa volta il nonno stava guardando Jace facendo attenzione alla sua espressione. Jace non sembrava soddisfatta dalla semplice osservazione del topo che spaventava il gatto che atterrava a sua volta sulla piccola testa della nonna. LEi si stava chiedendo come funzionasse, pensò, e decise di farle una sorpresa.
Si accovacciò vicino a Jace nei suoi pantaloni grigi da lavoro, si mise a posto gli occhiali. Poi disse, "Vedo che ti piace guardare il topo causare tutti questi problemi" è perché il topo è il più piccolo o perché è abbastanza furtivo da sorprendere il gatto e la donna sulla sedia?
Jace non si girò a guardare dietro di se perché conosceva il profumo di suo nonno e gli faceva sempre questo tipo di domande. Il suo starle vicino la faceva sentire a suo agio ma non sapeva la risposta alla sua domanda. Lei aveva la sua domanda ma non sapeva quale fosse o come porla. Lei continuava a girare la manovella in entrambe le direzioni per vedere come si muovesse ogni pezzo. LEi rispose "Non capisco i movimenti di tutte le parti, mi piace ma vorrei vedere cosa succede al'interno, cos'è che lo fa funzionare.
Il nonno batté le mani soddisfatto. Questo era il momento che aveva aspettato per anni, il momento in cui Jace aveva mostrato di essere incuriosita dal suo campo. Senza alzarsi il nonno si girò sul tappeto arancione per sedersi vicino alla bambina. Le prese gentilmente il giocattolo dalle mani e le chiese: "E se non potessi aprire la scatola per guardacci dentro? che cosa faresti?"
Jace studiò il contenitore di legno e sisse semplicemente: "Allora lo roperei".
Il nonno si accigliò e fissò Jace, che spalancò gli occhi. "Questo giocattolo non ti appartiene. Puoi giocarci ma non puoi andare in giro a rompere cose non tue. Se vuoi vedere cme funziona, devi trovare un altro modo per farlo. I criminali rompono le cose di proposito. Tu, mia cara, non sei un criminale. Tu sei curiosa e quindi ti mostrerò come diventare un Hacker".
Jace sapeva cosa fosse un criminale ma non aveva mai sentito parlare di HAcker. LEi si mise dritta dal momento che questo sarebbe stato uno dei momenti di insegnamento del nonno. Erano sempre momenti divertenti. Chiese a suo nonno, "Cos'è un Hacker?"
"Un Hacker è qualcuno che vuole imparare come funzionano le macchine". Essi si informano leggendo, costruendole e giocandoci. Hacking ...almeno ai miei tempi, hacking non voleva dire niente di illegale. Ci sono persone che si definiscono hacker ma in realtà sono solo dei criminali, perché rubano ad altre persone, distruggono le cose che non gli appartengono e fanno del male agli altri. I veri hacker non fanno queste cose”.
Jace, guardando il nonno con i suoi occhi da bambina, disse, “Come quando ho detto che avrei rotto la scatola, quello è qualcosa che farebbe una cattiva persona”. Lei annuì: nessun rimorso per la sua precedente affermazione, stava semplicemente apprendendo la differenza tra un tipo di comportamento e l'altro. L'anziano gentiluomo muoveva la scatola nelle sue mani fino a sentire un punto sul fondo del giocattolo. Usando l'unghia del pollice fece scorrere il pannello laterale verso l'alto per mostrare l'interno della scatola. Girò la scatola e fece la stessa cosa sull'altro lato. La bambina fissò il meccanismo interno della macchina. Il nonno sorrise, guardandola rivoltare la scatola per osservarla da ogni angolazione. All'interno vi erano ingranaggi di legno, alberi e contrappesi: non era più un giocattolo ma una spettacolare invenzione di parti in movimento. Ricordò a Jace dell'orologio da tasca del nonno, con tutti i delicati ingranaggi e le molle visibili nel retro.
Il nonno disse, “Va avanti, toccalo. Muovi i pezzi per vedere cosa succede. Guarda come ogni pezzo fa muovere gli altri. Controlla il gatto ed il topo. Cosa li fa muovere? Jace era stupefatta dal meccanismo che aveva nelle sue mani. Toccò la girandola dentro la scatola. Una delle punte cadde ed atterrò da qualche parte nella scatola. Quando Jace provò a girare la manovella, il topo si mosse ma il gatto no. Si girò verso il nonno guardandolo affranta: il giocattolo era rotto! Il nonno guardò Jace e le disse dolcemente, “No, no, no. Non è rotto. Dobbiamo semplicemente rimettere la punta sulla girandola. Bene, innanzitutto dobbiamo trovarlo. Scuoti la scatola fino a che non senti qualcosa cadere”. La bambina scosse gentilmente la scatola, la girò sottosopra fino a che il perno cadde sul tappeto di fronte a lei. Il nonno continuò, “Vedi, se noi accidentalmente rompiamo qualcosa è nostro compito, in qualità di hacker, aggiustarla. Se ci imbattiamo in qualcosa che è già rotto, o facciamo sapere al proprietario che appunto è rotto oppure lo aggiustiamo e poi gli facciamo sapere come abbiamo fatto. Dobbiamo essere cittadini responsabili, come hacker e come brave persone”.
Jace porse la punta a suo nonno che la ridiede a Jace. Dicendo, “Tu lo hai rotto, tu lo ripari. Ti farò vedere come”. Lui prese il meccanismo e lo portò sul tavolo della cucina dove c'era più luce. Jace lo aveva seguito e accostò una sedia vicino al suo mentore. Il nonno tolse una matita dal taschino e adagiò la scatola su un lato in modo che potessero vederne l'interno. “Vedi la manovella sull'esterno della scatola”, iniziò. “Quando la giri in una direzione il topo viene fuori dal muro ed avanza verso il gatto. Il topo si muove perché sotto la superficie della scatola, c'è come un percorso a spirale. La manovella che giri fa ruotare la spirale, chiamata vite senza fine, facendo avanzare il topo ed inoltre gira una girandola a fine corsa. La girandola ha quattro punte”.
Il nonno puntò la matita sulla girandola a cui mancava una punta. Jace aprì la manina mostrando la punta staccata. Lui continuò, “Giri la manopola quattro volte e ogni volta il topo si muovo in avanti e la girandola ruota una punta. Una volta eseguite quattro rotazioni, c'è unna camma connessa alla quarta punta. È chiamata camma a goccia anche se ha la forma di un uovo o di una pera. La quarta rotazione sposta la camma nel suo punto più alto, che è connesso al gatto”. Jace osservava ogni meccanismo ma non era sicura di aver capito come funzionassero nel loro complesso. Suo nonno mosse la matita sul gatto, che poggiava su un filo ad uncino. “Vedi, quando la camma raggiunge il suo punto più alto nella quarta rotazione, il filo viene sganciato ed il gatto salta in aria lungo un percorso curvo. Il gatto atterra sulla testa della piccola donna. Ora, se guardi attentamente, vedrai che la donna seduta ha due bottoni sulla testa. Quando il gatto le atterra sulla testa, preme i due bottoni che ha nei capelli. Un bottone fa aprire gli occhi della donna e l'altro la fa sobbalzare dalla sorpresa”.
Il nonno portò la scatola nella prima posizione per mostrare come un singolo giro della manovella facesse si che la vite senza fine spingesse il topo verso il gatto e facesse anche compiere un giro alla girandola. Questa rotazione faceva ruotare la camma di un quarto di giro. Un secondo giro di manovella avvicinava il topo al gatto ruotando ancora la girandola, portando la camma a compiere in tutto mezzo giro. La terza volta il processo si ripeteva uguale ai due precedenti, infine al quarto giro il topo raggiungeva il gatto e la girandola completava la quarta rotazione. Il che portava la camma nella sua posizione più alta rilasciando il gatto. Il gatto volando lungo il filo atterrava sulla testa della piccola donna che dormiva seduta sulla sua sedia. Il gatto atterrava sulla testa della donna che, una volta premuti i bottoni, apriva i suoi occhi e sobbalzava per la sorpresa. Girando la manovella nella direzione opposta il meccanismo veniva resettato. Jace osservava con attenzione mentre girava lentamente la manovella in una direzione e nell'altra. Il nonno seduto sulla sedia della cucina osservava la mente di Jace mentre assorbiva tutte le informazioni relative ai movimenti meccanici.
Mentre il suo insegnante la guardava, Jace rimosse una punta o una parte per vedere come la cosa influenzasse la meccanica del giocattolo. Ogni modifica aveva effetti disastrosi o non ne aveva affatto. Dopo varie ore passate ad armeggiare con il giocattolo, Jace inizio a porre una serie di domande. “Perché non usare un magnete?” “Perché usare un filo per il gatto quando una molla avrebbe funzionato meglio?” “Cosa succede se giro la manovella cinque o sei volte?” “Perché usare una vite senza fine quando avresti potuto usare un percorso curvo?” “Funziona capovolto?”.
Il nonno interruppe Jace portandosi il dito indice sulle labbra. Lui la guardava meravigliato e ripeté, “Perché è stata usata una vite senza fine invece di un percorso curvo? È quello ciò che hai detto?” Jace annuì mentre ispezionava la girandola più da vicino. Il nonno prese un pezzo di carta ed iniziò a disegnare. Quando ebbe disegnato alcuni schizzi porse il foglio di carta a sua nipote e le chiese “Intendi questo quando dici percorso curvo?” Jace diede un'occhiata veloce e disse, “Si ma devi aggiungere un piccolo pezzo al topo per fargli seguire il percorso. Sarebbe più affascinante in quel modo e più semplice da costruire”.
La bocca del nonno si mosse ma non disse nulla. Jace aggiunse, “Inoltre potresti eliminare la girandola creando una fessura alla fine del tracciato. Una cosa in meno che potrebbe andare storta. Non avresti bisogno di girare la manovella quattro volte, oltretutto. Quando il topo arriva alla fine del percorso, dalla fessura verrebbe attivato il rilascio del filo. Puoi disfarti anche della camma. Meno parti da costruire. E perché usare due bottoni sulla testa della donna. Ti serve un solo bottone per farle aprire gli occhi e farla sobbalzare”. La matita del nonno si posò sul foglio e scribacchiò alla velocità del suo pensiero, mi è stata appena data una lezione.